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GEOLOGIA E PETROGRAFIA

L'arenaria che affiora nell'area S. Brigida e che viene coltivata nell'omonima cava fa parte della formazione geologica delle Arenarie di Monte Senario, attribuita dubitativamente all'Oligocene. Si tratta di una formazione filiscioide che può essere considerata una facies eteropica, più occidentale, del Macigno (la formazione da cui proviene la classica Pietra Serena fiorentina) i cui litotipi arenacei presentano pertanto caratteri composizionali, strutturali e macroscopici strettamente affini a quest'ultima.

E' costituita in prevalenza da arenarie torbidiche, nettamente gradate, a grana da media a grossolana, intervallate da letti argillosi. La composizione è quarzoso-feldspatico-micacea e il "cemento" che lega i granuli clastici è argilloso e calcitico; l'associazione dei minerali argillosi è costituita da: clorite, clorite-vermiculite, illite e caolinite, esattamente come nella Pietra Serena. Dal punto di vista petrografico, quest'arenaria è classificabile come una grovacca feldspatica con provenienza del materiale clastico prevalentemente da rocce magmatiche intrusive acide e subordinatamente da rocce metamorfiche e sedimentarie.

IMPIEGHI

L'arenaria di Monte Senario, oltre che composizionali ed estetiche, presenta anche caratteristiche tecniche del tutto simili a quelle della Pietra Serena: porosità totali comprese fra il 2 e il 5%, capacità di imbibizione fra lo 0.8 e il 2%, gradi di saturazione fra il 70 e il 90%, resistenza alla compressione (perpendicolarmente allo strato) fra i 400 e gli 800 kg/cm2. La notevole variabilità dei parametri sopra indicati è in relazione alla grana e alla potenza dello strato.

L'arenaria coltivata a S. Brigida costituisce pertanto una pietra da decorazione di notevole pregio, sia per le sue qualità estetiche che per l'ottima lavorabilità e scolpibilità.

Oltre alle possibilità di impiego, si deve sottolineare che essa rappresenta il solo litotipo idoneo ad essere utilizzato per sostituzioni di elementi di Pietra Serena nel corso di interventi di restauro, considerato che la vera Pietra Serena fiorentina non è più disponibile essendo ormai inattive le classiche cave di Maiano (M. Ceceri, Fiesole) e della Gonfolina, e che l'arenaria di uso comune in questi interventi (impropriamente denominata Pietra Serena e che il realtà è la Pietra di Firenzuola della formazione Marnoso-arenacea) presenta, salvo rare eccezioni, caratteristiche composizionali, fisico-meccaniche e di durevolezza assolutamente inadeguate.

8 OTTOBRE 1996

Relazione del Prof. Dott. SERGIO VANNUCCI
Prof. di Petrografia Applicata nell'Università di Firenze